ENERGIA GEOTERMICA


L’ energia geotermica è una fonte di energia rinnovabile che si ricava dal calore naturale della Terra e che può essere utilizzata sia per la produzione di energia elettrica, che per la produzione di energia termica (calore e acqua calda).
Questa fonte di energia venne utilizzata industrialmente per la prima volta in Italia a Larderello (Toscana), nel 1904, successivamente vennero create le prime centrali geotermiche; il calore della Terra veniva però già utilizzato, fin dall’antichità, soprattutto nelle fonti termali.
Per l’Islanda l’energia geotermica è particolarmente importante, infatti l’85% delle case vengono riscaldate grazie alla geotermia; ciononostante, i maggiori produttori di questa energia sono gli Stati Uniti, l’Italia si trova invece al quinto posto e l’Islanda al settimo.

 

L’ energia geotermica viene generata grazie al calore geotermico, che si forma attraverso processi di decadimento nucleare di uranio, torio e potassio che avvengono naturalmente all’interno del nucleo, del mantello e della crosta terrestre.
L’energia termica si accumula nel sottosuolo (ogni 100 metri di profondità la temperatura aumenta di circa 3°C), e fuoriesce sulla superficie terrestre grazie a vettori fluidi (acqua e vapore), che possono essere naturali o iniettati.

 

Sebbene venga considerata come una fonte energetica rinnovabile oltre che alternativa, bisogna comunque considerare che il continuo sfruttamento di una sorgente geotermica può indurre localmente, nell’intorno dei siti di sfruttamento, ad una riduzione del valore di anomalia positiva termica, portando la fonte energetica a non essere più definibile rinnovabile. Questa anomalia è locale e dipende dal tempo di sfruttamento della risorsa altamente variabile a seconda del sito.

 

 

L’utilizzo delle fonti geotermiche ha origini antichissime, specialmente come fonte di acqua calda naturale. Innumerevoli sono le fonti termali in Europa famose già durante l’impero Romano, e il loro sfruttamento continua tutt'ora.

 

L’utilizzo industriale per l'estrazione di questa fonte energetica iniziò in Italia presso la fonte geotermica di Larderello in Toscana. Nel 1827 qui si iniziò a sfruttare le fonti per estrarre acido borico dai geyser. Più tardi, dall’esempio americano (che nel 1892 riscaldò il primo distretto con acqua calda da fonte geotermica), contemporaneamente in Italia venne utilizzata la geotermia come mezzo di riscaldamento e nel 1904 come fonte per la produzione di energia elettrica. I primi anni del ‘900 furono il boom dello sfruttamento geotermico mondiale, specialmente negli USA, in Italia e in Islanda. Pochi paesi perchè chiaramente lo sfruttamento di questo tipo di risorsa naturale dipende esclusivamente dall'eventuale disponibilità di energia termica.

Oggi la produzione di energia geotermica costituisce meno dell’1% di quella mondiale. Tuttavia secondo uno studio del MIT si potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico planetario con sola energia pulita per i prossimi 4000 anni, rendendo di conseguenza inutile l'utilizzo di ogni altra energia rinnovabile o non rinnovabile. Non è possibile usare quest'energia al massimo perchè i costi di estrazione dell'energia in questione sono talmente elevati che nessuna nazione riuscirebbe a sostenerli.

 

ESISTONO TRE TIPOLOGIE DI SORGENTI DI ENERGIA GEOTERMICA

 

SORGENTI IDROTERMICHE

SORGENTI GEOPRESSURIZZATE

SORGENTI PETROTERMICHE

 

Le sorgenti idrotermiche sono a profondità non eccessive (1000-2000 m) e sono caratterizzate dalla presenza di acqua all’interno di sacche sotterranee. L’acqua è riscaldata da rocce ignee a elevata temperatura.

A seconda della pressione e dello stato dell’acqua può essere classificata come sorgente geotermica a vapore dominante o ad acqua dominante. Questi sistemi costituiscono la quasi totalità di sorgenti sfruttate a livello industriale.

 

 

Le sorgenti geopressurizzate invece si trovano a profondità decisamente maggiori (2500-9000 m). Sono costituite da temperature relativamente basse, ma a pressioni altissime. Queste sacche sono solitamente ricche di gas naturali e spesso anche di agenti chimici potenzialmente nocivi anche se naturalmente contenuti nel terreno.

 

Infine le sorgenti petrotermiche (conosciute anche come Hot Dry Rock – HDR) sono costituite da banchi di rocce a profondità decisamente più elevate ma anche caratterizzato dall’assenza di acqua.

Più dell’80% delle sorgenti sul nostro pianeta è di questo tipo anche se lo sfruttamento di esse è molto complesso: proprio per l’assenza di acqua è inizialmente necessario inserirvela, poi aumentare la superficie di scambio fratturando la roccia.

 

 

 

 

 

L’ energia geotermica è, tra le fonti energetiche rinnovabili, quella che riesce a produrre maggior quantità di elettricità. Inoltre oltre ad avere dei vantaggi per conseguenza ha anche dei svantaggi.

 

Alcuni vantaggi sono dati dal fatto che l'energia geotermica è un tipo di energia che non è soggetta alle variazioni metereologiche o all’alternanza giorno-notte, per questa ragione è sempre disponibile; È una fonte di energia rinnovabile perché non è presente alcuna combustione nel processo; Anche se non si tratta di una fonte inesauribile, quella presente e prodotta dalla terra è così tanta da non rappresentare un problema di esauribilità (è pari a 100 miliardi di volte il consumo energetico mondiale annuale) per questo viene comunque definita una fonte energetica rinnovabile; Gli scarti provenienti dalla produzione di questo tipo di energia possono essere riciclati.

 

Per controparte gli svantaggi possono essere rappresentati dal fatto che sono necessari approfonditi e costosi studi preliminari per trovare i luoghi adatti alla collocazione degli impianti: non tutte le zone presentano sottoterra una grande presenza di sacche per la produzione di questa energia. Inoltre, anche le trivellazioni, necessarie alla creazione degli impianti, risultano molto costose;

Dagli impianti geotermici possono arrivare forti odori sgradevoli (odori sulfurei): si può comunque risolvere il problema grazie alla costruzione di un impianto di abbattimento;

 

Un attivo impatto visivo/paesaggistico: un impianto geotermico, a causa delle moltissime tubature in superficie e delle alte torri di refrigerazione, è molto simile ad un’enorme fabbrica, per questa ragione non può essere costruita in alcuni luoghi che risentirebbero dell’impatto paesaggistico.